Patrik Ourednik: Europeana
David Frati
Mangialibri, 2017
I comunisti russi avevano calcolato durante la I Guerra Mondiale quanto concime si sarebbe potuto ricavare dai cadaveri di traditori e criminali; i tedeschi inventarono un gas letale - chiamato yprite perché a quanto pare fu utilizzato per la prima volta nei pressi della cittadina di Ypres - che pizzicava al naso come la senape e i reduci non volevano più la senape; certi storici sostengono che il XX secolo è iniziato nel 1914 perché la guerra ha dato un forte impulso al progresso scientifico; i tiratori scelti senegalesi credevano che gli aerei fossero giganteschi uccelli ammaestrati e tiravano loro carne fresca per attirarli; nel 1918 l’influenza Spagnola fece più di 20 milioni di morti e molti sostennero che era comunque colpa della guerra, però gli epidemiologi hanno dimostrato che il maggior numero di vittime c’è stato in zone nelle quali la guerra non c’era; alla fine del XIX secolo la gente aspettava con ansia il nuovo secolo perché sarebbe stata un’epoca di pace e prosperità, e invece...
Una rilettura di una brevità fulminante della storia del ’900 dalla I Guerra Mondiale a Internet, non affrontata in ordine cronologico né tematico ma seguendo il flusso caotico delle associazioni mentali, continuamente interrotte, biforcate, sovrapposte, reiterate che si susseguono senza soluzione di continuità di Patrik Ourednik, linguista cecoslovacco emigrato a Parigi e fascinoso affabulatore. Sotto lo sguardo acuto e sardonico di Ourednik ideologie, movimenti di massa, grandi innovazioni filosofiche, rivoluzioni culturali vengono svuotate di retorica e appaiono scheletri traballanti e un po’ sinistri. Con divertito cinismo, l’autore irride ad ogni certezza e regala ai suoi lettori una salutare iniezione di anticonformismo storiografico. Un libro prezioso e intelligente, una piccola grande boccata d’aria fresca che sarebbe veramente un peccato farsi sfuggire.