Trattato sul buon uso del vino

domenica 18 marzo 2012
di  NLLG

Trattato sul buon uso del vino che deve essere abbondante & continuo per alleviare l’anima & il corpo & contro tutte le malattie degli organi esterni & interni

Traduzione di Alessandro Catalano

:duepunti edizioni, Palermo, 2009


 Che cos’è adatto alla mattina

L’anima allegra è la migliore medicina: di questo si ricorda bene il tracannatore accanito che osserva i buoni costumi. Un vino squisito, bevuto a secco, dà forze fresche a coloro che godono appieno le ore della civetta; perciò Ippocrate parla di vino scimmiesco che risveglia l’allegria, di vino suino che favorisce il vomito, di vino di Lione che è particolarmente adatto ai caratteri rabbiosi, di vino d’agnello che spinge a comportamenti moderati. Perbacco! Fratelli dal naso di scintilla! Tenete bene a mente: per bere il vino non è mai troppo presto. Perciò la prima cosa adatta alla mattina è sciacquare la bocca, ripulire i polmoni, lavare l’intestino: e poi sarete per tutta la giornata arzilli e di passo leggero; e non sono stato io.

E il vino vi darà per tutto il giorno quell’andata di corpo solida e decisa che il saggio Epistemone chiama papale, perché è per sua stessa essenza infallibile. Al contrario, chi beve di mattina acqua o altre cose del genere, l’avrà insicura e a singhiozzo fino alle tarde ore serali; e si metterà a letto tutto sudato e farà brutti sogni, e al contrario colui che beve il vino avrà invece la coscienza pulita e la mente sgombra fino all’alba; e così giorno dopo giorno... e da capo.

E il vino vi donerà un’urina sana e rosea, vellutata come le corna del cervo. Mentre coloro che bevono acqua l’avranno torbida e puzzolente di zolfo. E il vino vi donerà un pene saldo e di bell’aspetto; e lo potrete brandire a vostro diletto; e sarà un piacere osservarlo. Mentre coloro che bevono acqua lo avranno pieno di bollicine e sussulti.

E il vino vi porterà l’allegria sulle labbra; e canterete a pieni polmoni l’antichissima canzone:

Ubriacati, fratello, ubriacati,
bevi, fratello, bevi, bevi, bevi.
Ubriacati, fratello, ubriacati,
bevi, fratello, bevi.

Coloro invece che bevono acqua si trascineranno tutto il dì senza alcun diletto.

E il vino irrobustisce senza fallo i muscoli della pancia e dell’avambraccio, e le vostre gambe diventeranno come alberi maestri; al contrario coloro che bevono acqua saranno intontiti e non riusciranno nemmeno a sollevare la piccozza.


 Sui danni dell’acqua e delle donne

Ma sappiate che al vino non si può far torto con altre cose e che c’è da temer il peggio se le mischiamo al vino. La prima di tal cose è l’acqua, che, come verrà mostrato, è pericolosa per la vita stessa. Ci sono però dei farabutti, che versano l’acqua direttamente sulla vinaccia, e poi lo chiamano vino di vinaccia. Perbacco! Con questo comportamento vergognoso fanno venire la scabbia, la pipita, i foruncoli e la diarrea. Altri versano l’acqua nelle botti e nelle caraffe, e non dicono nulla; nient’altro che di essere lasciati in pasto agli avvoltoi meriterebbero questi astuti uccelli. È cosa nota che Goffredo alla vigilia dell’assalto ammonì di mandare ai maomettani una botte di vino battezzato: e i maomettani persero tutte le forze e si fecero sterminare quasi senza difendersi.

La seconda di queste cose sono le donne che si vogliono maritare, che non hanno vergogna di nulla, pur di costringere i bevitori più vigorosi in mandatum. Circolano molte storie terrificanti su coloro che si sono appesi al collo un tale fardello e perciò la loro gola si è subito seccata; per questo motivo in verità i prevosti più accurati della corporazione dei nasi scintillanti non inseguono mai il matrimonio, visto che, come dicono i discepoli più scaltri, il vino giova alle donne se gli uomini lo bevono, e quindi è cosa sicura che non hanno bisogno né di focolari né di corna.


Sogni bislacchi di Pantagruele