Satisfiction (Paolo Melissi)

martedì 2 ottobre 2018
di  NLLG

La fine del mondo sembra non sia arrivata

Paolo Melissi

Satisfiction, 25 novembre 2018


C’è un filo rosso che collega Europeana a questo La fine del mondo sembra non sia arrivata di Patrik Ourednik, che esce ora da Quodlibet con la traduzione di Andrea Libero Carbone. Un filo rosso che si identifica nella continuazione di un “viaggio” in quella fiera delle atrocità che è stato il Novecento. Anzi, più che un viaggio, si potrebbe definire un’immersione e, contemporaneamente, il racconto di un Secolo. Un libro fulminante – anche per la concisione delle 111 sezioni che lo compongono – il cui perno narativo è rappresentato da Gaspard Boisvert, un traduttore francese chiamato a fare il consigliere europeo del più stupido dei presidenti degli Stati Uniti. Da questa posizione “privilegiata”, Boisvert è in grado di ascoltare e fare propri i discorsi di chi tiene i fili del mondo, mentre procede in un’altra “impresa”: ricostruire il proprio albero genealogico. Attraverso questo “espediente”, e modificando continuamente i piani del discorso e del narratore, Ourednik lavora alla ricostruzione e all’assemblaggio di tessere che compongono una possibile visione del Secolo Breve. I materiali sono molteplici: racconti biblici e profezie, freddure, tirate ideologiche, il testicolo mancante di Hitler (origine della sua speciale arte oratoria), classificazioni. Il tutto per dire che Patrik Ourednik è una mente geniale messa a servizio della scrittura, prima che della letteratura.