L’Unità (Riccardo De Gennaro)

domenica 18 marzo 2012
di  NLLG

La medicina di tutti i mali? Il vino

Riccardo De Gennaro

L’Unità, 14 giugno 2009


Un trattato gargantuesco attribuito a Rabelais

Ezra Pound, sostenne che l’Ulisse di Joyce aveva sgretolato tutta la letteratura precedente, ad eccezione del Gargantua. Questa «solidità» si riscontra anche in una piccola opera, attribuita a Rabelais, pubblicata dalla :duepunti edizioni di Palermo: il Trattato sul buon uso del vino. Il manoscritto, rievnuto in una biblioteca di Praga e pervenuto nelle mani di Patrik Ourednik (autore di Europeana) è uno spassosissimo documento, integralmente gargantuesco, che invita al bere più smodato, poiché il vino cura ogni malattia, dalla tetraggine ai topi tedeschi (acne rosacea) e alle rane (pustole) in mezzo alle gambe. Contrapposto all’acqua e alle donne da marito, che provocano soltanto danni, il vino è poi un’ottima medicina contro «l’incauto affannarsi, il tribolare, il faticare, il correre di qua e di là». «La maggior parte dei lavori – scrive Rabelais – è estremamente pericolosa e chi sostiene il contrario è un matto a sonagli». Il vino, infine, dona un’urina rosea e vellutata, nonché un pene saldo e di bell’aspetto. D’altronde, «per lo spasso avete tutta la vita, e tutta la morte per il riposo».